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Ve la ricordate la storia del brutto anatroccolo?

 “Ogni fiore che sboccia ha dovuto attraversare un lungo percorso sotto il buio.” — Anonimo.

Chi mi conosce sa che amo lavorare con i ragazzi, quelli che Tommaso Sala ha definito “marconi young guys”.  È vero, sono meno loquaci, meno strutturati ed è più difficile capirne le esigenze. Possiedono meno risorse interiori, meno esperienza e, proprio per questo, spesso hanno bisogno di una guida. Con loro le responsabilità sono maggiori perché rispetto agli atleti adulti, sono “un foglio bianco” su cui scrivere. Fanno più fatica a ragionare sui loro punti di forza ed è per questo che ho pensato di usare la favola del brutto anatroccolo come metafora della loro situazione momentanea. Utile anche per quei ragazzi che si sentono etichettati da una diversità di genere, fonte di giudizi gratuiti che creano grandi conflitti interiori.

In ogni cuore adolescente, batte il timore di essere un ‘brutto anatroccolo’. Ma è proprio in questa paura che si nasconde il segreto per sbocciare in magnifici cigni.

La storia del “Brutto anatroccolo” di Hans Christian Andersen non è solo un racconto di trasformazione esteriore; è un viaggio profondo nell’accettazione di sé che risuona fortemente con gli adolescenti di oggi. In un’età in cui ogni commento e ogni sguardo sembrano pesare il doppio, molti giovani si sentono diversi, disadattati, lottando con l’immagine che il mondo riflette loro indietro.

Durante l’adolescenza, il senso di non appartenenza può diventare quasi soffocante. Gli adolescenti, come il brutto anatroccolo, spesso si guardano allo specchio e non riconoscono la bellezza e il potenziale che portano dentro. Il mondo sembra ruotare attorno all’apparenza, alle prime impressioni, ai gruppi sociali, e trovare il proprio posto può sembrare una lotta costante. Questa fiaba ci insegna che spesso sottovalutiamo i nostri punti di forza perché siamo troppo concentrati sulle nostre debolezze o su come percepiamo di non adattarci alle aspettative esterne. Quando l’anatroccolo si confrontava con la sua famiglia e i suoi coetanei, non vedeva altro che le sue differenze, percependo queste come debolezze. Era costantemente sommerso dal giudizio e dalla critica, incapace di vedere oltre l’immagine che gli altri riflettevano di lui. Questo è un qualcosa che molti di noi possono comprendere profondamente.

Il percorso di crescita personale che l’anatroccolo intraprende è metaforico per gli adolescenti di oggi. Il racconto mostra che, anche quando si è etichettati come diversi o non adeguati, esiste un potenziale inespresso pronto a manifestarsi. Questa storia incoraggia i giovani a perseverare attraverso le difficoltà e credere in un futuro in cui possano vedere la propria vera essenza riflessa chiaramente di fronte a loro. Nel coaching, è fondamentale aiutare a riflettere su questa transizione: riconoscere i propri punti di forza, anche quando sembrano mascherati da imperfezioni o fallimenti apparenti. Ogni fase del viaggio dell’anatroccolo verso il riconoscimento del suo vero sé è cruciale. Così è per ogni piccolo passo che l’adolescente compie nel riconoscere e valorizzare i tuoi punti di forza. Il processo di scoperta di sé è graduale e richiede pazienza, introspezione e, a volte, una guida che aiuti a vedere oltre le immediate apparenze.

Ecco alcuni utili suggerimenti per vivere il presente in maniera positiva, proattiva, per acquisire quelle sicurezze prima di arrivare ad essere cigni meravigliosi.

Accetta il tuo essere unico. Così come l’anatroccolo scopre di essere un cigno, ogni adolescente ha un percorso unico che è diverso da quello degli altri. È fondamentale imparare ad accettare il proprio viaggio senza paragonarsi costantemente agli altri.

Riconosci il tuo valore intrinseco.  La storia insegna che il valore non è determinato dall’apparenza esterna o dall’approvazione altrui. Il valore è qualcosa che viene da dentro, e riconoscerlo può trasformare il modo in cui un adolescente si vede e si relaziona con gli altri.

La crescita richiede tempo. Il cigno non emerge immediatamente nella sua forma più splendida. Ci vuole tempo, esperienze e spesso periodi di solitudine e riflessione. Per gli adolescenti, è cruciale capire che la crescita è un processo e che è normale sentirsi inadeguati mentre si attraversano queste fasi.

Chiudo con un messaggio che i genitori dovrebbero veicolare con forza: se sei un adolescente che si sente come un brutto anatroccolo, ricorda che ogni fase di sconforto e incertezza è solo temporanea. Stai attraversando un periodo di incredibile crescita e cambiamento. Proprio come il brutto anatroccolo si trasforma in un cigno, anche tu stai per scoprire la tua forza e bellezza, non in senso esteriore.

Scrivete commenti e pensieri…mail@lorenzomarconicoach.it

Sono un High Performance Coach: alleno atleti professionisti, sportivi, manager e imprenditori che desiderano elevare il proprio livello di performance, migliorando lo stato di benessere. La mia specializzazione è lavorare su stress e pressione. Da atleta, analista finanziario, imprenditore ho sperimentato la stretta relazione tra pressione e performance. Saper gestire lo stress e la pressione è fondamentale per ottenere la massima prestazione sia in campo sportivo, sia nelle attività professionali.

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