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Ti sei mai sentito dire “Sei troppo sensibile”?

Magari te lo hanno detto in un momento di debolezza, o in una situazione particolarmente emozionale come se fosse un difetto, un limite da nascondere. Se fossi una persona altamente sensibile, potresti anche aver pensato che la tua sensibilità sia una sorta di malattia, un problema che ti impedisce di vivere serenamente.

Prima di tutto, è importante chiarire una cosa: essere una persona altamente sensibile non è una malattia, né una condizione da “curare”. È un tratto genetico che ti rende capace di percepire più profondamente il mondo che ti circonda. Le persone altamente sensibili sentono tutto in maniera amplificata. Questo significa che, quando entri in una stanza affollata, cogli ogni dettaglio: le vibrazioni emotive delle persone, i piccoli cambiamenti nel tono di voce, persino il minimo accenno di disarmonia tra i presenti.

Spesso, chi è altamente sensibile si sente sopraffatto da tutto questo. Le interazioni sociali possono sembrare troppo intense, i rumori troppo forti, le emozioni altrui quasi insostenibili. Ma qui viene il bello: una volta imparato a gestire questa sovrastimolazione, puoi trasformare questa sensibilità in un vero e proprio vantaggio competitivo.

Le persone altamente sensibili hanno un radar interno che permette loro di entrare in empatia con chiunque. Non si limitano a “capire” le emozioni degli altri, ma le vivono intensamente. Riescono a sentire il dolore profondo e spesso invisibile delle persone che hanno accanto, vanno oltre, sono altamente sensibili all’energia. Questa capacità di percepire le sfumature emozionali ti rende un maestro nelle relazioni umane. Sei in grado di riconoscere le necessità non dette, di interpretare i silenzi e di offrire supporto quando nessuno se ne accorge. I cosiddetti soggetti empatici vedono la vita attraverso gli occhi dell’amore e della cura degli altri. Possiedono caratteristiche distintive come la tolleranza, l’ottimismo nei confronti della natura umana, il calore, l’apertura e la sincerità nella comunicazione interpersonale.

Immagina di essere un leader aziendale, un manager o un imprenditore che, grazie alla tua sensibilità, riesce a capire profondamente le esigenze del proprio team. Quante volte capita che un capo ignori il malessere di un dipendente, causando inefficienza e malcontento? Una persona altamente sensibile, al contrario, saprebbe captare i segnali, prevenire le crisi e creare un ambiente di lavoro più armonioso e produttivo.

Naturalmente, non è tutto rose e fiori. Essere altamente sensibili comporta anche delle sfide. La sovrastimolazione è una delle problematiche più comuni. Nei contesti sociali, puoi sentirti sopraffatto dalle troppe informazioni che il tuo cervello elabora. Ciò può portare a episodi di stress e ansia.

Ma il punto è questo: queste difficoltà sono evitabili. Con le giuste strategie, è possibile imparare a gestire l’ansia e la sovrastimolazione. Ad esempio, dedicare del tempo a te stesso, creare uno spazio sicuro in cui ritirarti quando le cose diventano troppo intense, o imparare tecniche di mindfulness per mantenere il controllo delle tue emozioni. E ancora, l’uso funzionale del dialogo interno per ristrutturare razionalmente pensieri emotivi disfunzionali.

Ecco la grande verità: la tua sensibilità può diventare la tua più grande forza. Le persone empatiche sono in grado di percepire il proprio corpo e le proprie emozioni in modo più profondo rispetto alla media delle persone. Questa consapevolezza ti rende capace di affrontare le sfide della vita con una marcia in più. Sai cosa ti serve per stare bene, conosci i tuoi limiti e le tue potenzialità.

Inoltre, questa capacità di introspezione ti permette di capire meglio anche gli altri. Diventi un leader migliore, un partner più comprensivo, un amico sempre presente. La tua sensibilità ti rende speciale, ti distingue dalla massa e, una volta imparato a gestirla, ti offre una prospettiva unica sulla vita.

Il primo passo per trasformare la tua sensibilità in un superpotere è accettarla. Non c’è nulla di sbagliato in te. Al contrario, hai un dono che poche persone possiedono. Inizia a considerare la tua sensibilità come un vantaggio. Studia te stesso, ascoltati, comprendi i tuoi meccanismi emotivi e cerca di riconoscere i segnali che ti stanno arrivando.

Non temere di essere diverso: la tua diversità è ciò che ti rende forte. Abbraccia la tua sensibilità, coltiva l’empatia e usa queste qualità per fare la differenza. Alla fine, scoprirai che ciò che credevi fosse una debolezza è, in realtà, la tua più grande forza.

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Sono un High Performance Coach: alleno atleti professionisti, sportivi, manager e imprenditori che desiderano elevare il proprio livello di performance, migliorando lo stato di benessere. La mia specializzazione è lavorare su stress e pressione. Da atleta, analista finanziario, imprenditore ho sperimentato la stretta relazione tra pressione e performance. Saper gestire lo stress e la pressione è fondamentale per ottenere la massima prestazione sia in campo sportivo, sia nelle attività professionali.

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