L’importanza delle visualizzazioni
“Ho scolpito ogni vittoria con la forza delle mie visualizzazioni.” – Simone Biles. L’ennesimo infortunio capitato a Sofia Goggia, così come a tanti atleti dello sci, mi ha stimolato a parlare di “visualizzazioni” o “Imagery” una delle pratiche più potenti per ottenere prestazioni efficaci nello sport, ma non solo.
Ma cosa significa visualizzare? Nelle visualizzazioni noi ricreiamo immagini, suoni, sensazioni, utili a creare un’esperienza nella nostra mente. La nostra mente non distingue un’esperienza vividamente immaginata, da un fatto realmente vissuto. Quindi potete capire quanto sia utile per un’atleta infortunato poter provare il proprio gesto tecnico mentalmente non potendolo eseguire fisicamente. L’imagery, ovvero l’utilizzo di immagini mentali nella preparazione mentale, rappresenta ormai un processo stabilmente considerato dalla comunità scientifica come un potente alleato per il miglioramento ed il perfezionamento delle performance dell’atleta. Visualizzare un gesto tecnico in maniera eccellente non significa solo mettere in atto una serie di azioni ed atti motori consecutivi orientati perfettamente ad un esito positivo, ma vuol dire anche consentire all’atleta di rivivere dentro di sé tutte le sensazioni e le emozioni esperite durante la prestazione ottimale, oltre che stimolare un’attivazione fisiologica che sia capace di promuovere l’esecuzione vera e propria. Nella visualizzazione è importante essere “associati”, vivere cioè, la visualizzazione in prima posizione o prima persona che dir si voglia, utilizzando tutti i sensi. Il precursore di questa materia è stato Milton Erikson, che, a causa della sua disabilità, aveva iniziato a studiare il principio ideomotorio attraverso l’ipnosi (cioè che il solo pensiero di un movimento poteva portare il corpo a muoversi veramente), altri studiosi poi si mossero in questo campo arrivando alle conclusioni che abbiamo oggi sulle visualizzazioni. Non vi sto ad elencare tutti gli studi per non ammorbarvi ma grazie alle strumentazioni di bio-feedback e neuro-feedback oggi è possibile osservare anche oggettivamente l’effetto di questa attività mentale. Sono stati eseguiti anche studi pratici con atleti di diversi sport che hanno dimostrato l’efficacia delle visualizzazioni. Ciò che è importante sapere è che il funzionamento dell’allenamento ideo motorio si basa sul fenomeno noto come «effetto Carpenter» che si fonda sul fatto che immaginare un movimento (in prima posizione) con tutti i sensi, determina una stimolazione anche se lieve di muscoli interessati in quell’attività. Le stimolazioni non arrivano a una contrazione esternamente visibile ma possono essere registrate dall’ EMG. Le visualizzazioni possono avvenire in uno stato di mente rilassata quello che potremmo paragonare allo stato meditativo dove la frequenza dominante è quella delle onde Alpha. Altresì è possibile usare la tecnica della visualizzazione in uno stato alterato di coscienza, quello del rilassamento profondo dell’ipnosi dove la predominanza è quella delle onde Theta che hanno una frequenza più bassa delle precedenti. Tutti possono visualizzare, non esiste l’incapacità di visualizzare. La visualizzazione è un’azione che compiamo in ogni istante della nostra giornata. Visualizziamo costantemente, che ne siamo coscienti o meno. La nostra mente non accetta una cosa come reale, fino al momento in cui non si è creata in noi sotto forma di intensa visione. Quando l’immagine diventa una “visione” viene accettata come reale. Alcuni pensano che visualizzare significhi vedere dietro le palpebre, ma è sbagliato. Le visualizzazioni ci si presentano nella stessa area in cui rivediamo i ricordi. Qualcuno lo chiama sentire. L’utilità della visualizzazione può essere utilizzata da tutti per prepararsi ad un incontro e a qualsiasi prestazione artistica. Potete provare con qualsiasi cosa che vi venga in mente, adesso…