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La consacrazione del Mental Coaching

La superstar dei Bucks Giannis Antetokounmpo ha fatto una donazione di 1 milione di dollari per i servizi di salute mentale a Milwaukee. In un’intervista del 2021 con GQ Magazine, ha detto di aver cercato una terapia per far fronte allo stress e alla pressione e in un’intervista rilasciata al Milwaukee Journal Sentinel ha dichiarato di aver pensato di lasciare il basket nel 2020 a causa di quella pressione.

Perché sempre più atleti hanno preso sul serio la questione della salute mentale?

“Ci crediamo, ma ne abbiamo anche visto un crescente bisogno”

L’NBA tra le leghe sportive è quella più attiva e gli esempi di stelle del basket che hanno fatto “outing” sul lavoro mentale, sono davvero numerose.

Il campo dello sport di alto livello ha testimoniato una trasformazione significativa negli ultimi anni, con il mental coaching che è emerso dall’ombra dei tabù per diventare una componente riconosciuta e rispettata della preparazione di un atleta. Questo cambiamento di percezione ha diverse radici e implicazioni importanti per atleti e allenatori.

Il primo motivo per cui il mental coaching non è più un tabù risiede nella crescente consapevolezza dei suoi benefici. Studi scientifici e testimonianze dirette degli atleti hanno evidenziato come un supporto psicologico possa migliorare significativamente le prestazioni, gestendo lo stress, l’ansia da competizione e migliorando la concentrazione e la resilienza mentale. Questa evidenza ha contribuito a normalizzare la discussione sulla salute mentale e il coaching mentale nello sport.

Atleti olimpici, star del basket e celebrità del calcio mondiale hanno iniziato a parlare apertamente delle loro esperienze con il mental coaching, rompendo il silenzio che un tempo circondava quest’argomento. Queste testimonianze hanno avuto un impatto profondo, mostrando che anche gli atleti al vertice, apparentemente invincibili, possono avere benefici dal supporto psicologico per affrontare pressioni e aspettative.

Parallelamente, le federazioni sportive internazionali e i comitati olimpici hanno iniziato a integrare psicologi sportivi e mental coach nei loro staff ufficiali, riconoscendo il loro ruolo essenziale nello sviluppo degli atleti. Questo riconoscimento istituzionale ha contribuito a eliminare lo stigma precedentemente associato alla psicologia sportiva.

Gli atleti in generale, ma soprattutto i ragazzi giovani, che si avvalgono di tecniche di mental coaching spesso mostrano miglioramenti non solo nelle loro prestazioni sportive ma anche nella loro qualità di vita generale. La capacità di gestire lo stress, di rimanere focalizzati sotto pressione e di recuperare da infortuni fisici è nettamente migliorata, conducendo a carriere più lunghe e più soddisfacenti.

La normalizzazione del mental coaching ha contribuito a creare un ambiente sportivo più inclusivo e supportivo, dove la salute mentale è considerata tanto importante quanto quella fisica. Questo ambiente permette a tutti gli atleti di cercare aiuto quando necessario, senza paura di giudizio o di percezioni negative.

Questo progresso apre la strada a un futuro in cui tutti gli atleti possono accedere alle risorse di cui hanno bisogno per eccellere sia mentalmente sia fisicamente, trasformando radicalmente l’idea di cosa significhi essere “in forma” nel contesto sportivo.

E tu cosa ne pensi?

mail@lorenzomarconicoach.it  www.lorenzomarconicoach.it

Sono un High Performance Coach: alleno atleti professionisti, sportivi, manager e imprenditori che desiderano elevare il proprio livello di performance, migliorando lo stato di benessere. La mia specializzazione è lavorare su stress e pressione. Da atleta, analista finanziario, imprenditore ho sperimentato la stretta relazione tra pressione e performance. Saper gestire lo stress e la pressione è fondamentale per ottenere la massima prestazione sia in campo sportivo, sia nelle attività professionali.

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