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Come superare la “sindrome da rientro”

La fine delle vacanze di Natale per qualcuno è già arrivata e per altri manca poco, ma per molti anche se non per tutti, sta per abbattersi come una mannaia il malessere tipico da sindrome da rientro. Secondo le statistiche un italiano su dieci non viene colpito dall’influenza, ma dai sintomi specifici del fenomeno: malinconia e/o tristezza, sbalzi d’umore, irritabilità, difficoltà di concentrazione, sensazione di affaticamento fino ad arrivare a problemi nella digestione, mal di testa, apatia, attitudine a procrastinare, ansia e insonnia. Se vi siete riconosciuti in molti o in alcuni di questi, la buona notizia è che nella maggior parte dei casi i sintomi se ne vanno spontaneamente, in poco tempo. Però in chiave proattiva, perché non anticipare il benessere personale attraverso la produzione di un mix equilibrato di endorfine, serotonina e dopamina? Per svilupparle, il segreto sta nel cominciare ad attuare una serie di azioni, iniziando da piccole ma costanti buone abitudini fisiche e naturalmente mentali. (sviluppare buone abitudini è già di per sé un fatto decisamente mentale, prima che fisico).

Partiamo dalla più semplice dal punto di vista del rapporto motivazione – facilità di attuazione: cercate di trascorrere almeno 20-30 minuti al giorno al sole: la luce naturale del sole può aiutare a stimolare la produzione di serotonina, nota anche come “ormone del buon umore”. Quale altra attività si presta ad un aumento del livello di questo importante neurotrasmettitore se non l’esercizio fisico: potete scegliere quella che preferite, come camminare, correre, fare yoga o nuotare, e praticarla almeno 30 minuti al giorno. L’ideale sarebbe la mattina a digiuno, (accelera il metabolismo) prima di una bella doccia fredda che stimola il corpo e il sistema nervoso centrale, aumentando la concentrazione. L’acqua fredda, è dimostrato, stimola la produzione di endorfine, note anche come “ormoni della felicità”, che possono migliorare l’umore e combattere lo stress e l’ansia. Il telefono andrebbe guardato dopo la colazione evitando la compulsività tipica da “milanese imbruttito”. Anzi, visto che parliamo di buone abitudini, se ne siete capaci provate a spegnerlo un’ora al giorno e poi scrivetemi per raccontarmi come vi sentite. Applicatevi per ridurre lo stress, che diminuisce invece il livello di serotonina facendo attività come la meditazione, la respirazione profonda, lo yoga o attività artistiche. Naturalmente, ca va sans dire, ripristinare regolarità nelle ore di sonno, curare alimentazione, ridurre sensibilmente, se non eliminare alcool e fumo sono la base della ripresa, senza necessariamente giudicarsi come degli sfigati. Sul fronte lavorativo è opportuno partire, se potete, evitando ritmi frenetici da tutto e subito: questo non vi trasformerà in fancazzisti del nuovo millennio, ma vi consentirà di evitare di entrare in comportamenti di aggressività da stress e senso di soffocamento dato da pensieri disorganizzati e disfunzionali. A questo proposito sarebbe utile cominciare a lavorare sul miglioramento delle vostre capacità cognitivo comportamentali, (no non vi sto proponendo una terapia) ma siccome pensieri, stati d’animo e comportamenti sono interconnessi e sequenziali e influenzano sensibilmente il benessere di una persona, il mio suggerimento è quello di imparare ad allenare come modificare i pensieri disfunzionali, attraverso tecniche come la ristrutturazione cognitiva, che serve a riconoscere e sostituire i pensieri distorti con pensieri più razionali e realistici, al fine di migliorare la salute mentale e il benessere generale.

Per concludere per stimolare la liberazione di endorfine, ecco alcune attività da svolgere, non necessariamente in rigorosa sequenza:

Sesso: durante l’orgasmo, viene rilasciata una quantità significativa di endorfine, che possono contribuire a sensazioni di piacere e benessere.

Risate: il ridere può stimolarne la produzione contribuendo ad una sensazione di felicità e relax.

Ascolto di musica: la musica può avere un effetto positivo sulle endorfine, stimolando la produzione di questi neurotrasmettitori e portando a un miglioramento dell’umore e della sensazione di benessere.

 

 

 

 

Sono un High Performance Coach: alleno atleti professionisti, sportivi, manager e imprenditori che desiderano elevare il proprio livello di performance, migliorando lo stato di benessere. La mia specializzazione è lavorare su stress e pressione. Da atleta, analista finanziario, imprenditore ho sperimentato la stretta relazione tra pressione e performance. Saper gestire lo stress e la pressione è fondamentale per ottenere la massima prestazione sia in campo sportivo, sia nelle attività professionali.

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