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Come gestiamo i nostri pensieri

Oggi mentre preparavo la lezione sull’Inner Game per il webinar del master in Sport Mental Coaching ho pensato che fosse utile ritornare ad esplorare questi concetti sul mio blog.

Abbiamo parlato tante volte di stress e di come lo subiamo attraverso le nostre emozioni che diventano stati d’animo che, a loro volta, sono generati dai pensieri che facciamo. Vediamo però come possiamo ridurre lo stress e di conseguenza abbassare il livello di cortisolo, che è l’ormone che produciamo quando siamo stressati o sotto pressione per i motivi più disparati. Il cortisolo aumenta soprattutto nei momenti in cui siamo più stanchi, saltiamo i pasti per colpa del lavoro, corriamo come dei disperati, siamo preoccupati oppure arriviamo a fine anno con le batterie scariche, come capita a me. In questi casi l’errore più grande che commettiamo è quello di cercare di combattere o di reprimere le nostre emozioni che spesso consideriamo spiacevoli o negative. E’ normale che accada, perché è una cosa che facciamo istintivamente, automaticamente, ma questo è un modo disfunzionale, che ci costa tanta energia mentale che si riverbera anche in quella fisica.

Vi è mai capitato di sentirvi stanchi e spossati eppure non avete impegnato fisicamente il vostro corpo, ma solo la mente? Questo perché le sensazioni fisiche, le nostre emozioni e i nostri pensieri sono tre elementi distinti che però interagiscono tra di loro. La prima cosa da fare è renderci consapevoli, prima che si inneschi il loop, perché i pensieri improduttivi ne producono altri a catena. Dovremmo invece cambiare lo schema di pensiero, partendo dal fatto il pensiero disfunzionale (spesso ricorrente) ci porta ad entrare in uno stato d’animo infecondo, che genera comportamenti negativi rispetto a ciò che vogliamo ottenere. E’ stato studiato che non è l’emozione in se a crearci un pensiero disfunzionale, ma come ci comportiamo di fronte a quella emozione. Quindi è di fondamentale importanza essere consapevoli di ciò che ci sta accadendo e accettare l’emozione. Consciamente, accettando l’emozione, possiamo ristrutturare il pensiero, trovando un modo diverso di vedere le cose, per creare uno stato d’animo potenziante, che ci possa condurre ad un comportamento funzionale al nostro obiettivo.

L’altro grave errore è cominciare a giudicarci negativamente. Quando ci giudichiamo entriamo nell’identità e ci chiediamo il perché delle emozioni, peraltro non trovando risposte o andando a ripescare nel passato o proiettandoci nel futuro, magari pieni di sensi di colpa. Nel giudizio troviamo pensieri giudicanti come: è sempre colpa mia, non sono abbastanza…  non mi sto impegnando abbastanza, devo fare di più, sei il solito non ce la farai mai,  pensieri distruttivi anche dell’autostima. In caso di allagamento emozionale è utile dissociarsi e vedere le cose in terza posizione, uscendo così dal coinvolgimento emotivo. Altro aspetto interessante è quello di essere consapevoli e praticare, l’ascolto delle emozioni attraverso l’ascolto del corpo: dove sento questa emozione, dove si colloca nel mio corpo, a quel punto accetto l’emozione senza giudicarla, la accolgo e la vivo, perché a quel punto l’emozione fa parte di me e io non sono quell’emozione, la accolgo, accolgo me stesso, e poi la lascio andare?

E tu come vivi le tue emozioni, come gestisci i tuoi pensieri e i tuoi stati d’animo?

Scrivete i vostri commenti e le vostre esperienze.

Sono un High Performance Coach: alleno atleti professionisti, sportivi, manager e imprenditori che desiderano elevare il proprio livello di performance, migliorando lo stato di benessere. La mia specializzazione è lavorare su stress e pressione. Da atleta, analista finanziario, imprenditore ho sperimentato la stretta relazione tra pressione e performance. Saper gestire lo stress e la pressione è fondamentale per ottenere la massima prestazione sia in campo sportivo, sia nelle attività professionali.

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