Ansia da prestazione o ansia da risultato?
Credo che pochi si siano soffermati ad analizzare la differenza anche perché si parla sempre di ansia da prestazione e mai di ansia da risultato.
Entrambe sono forme di ansia legate alle aspettative, tema di cui abbiamo parlato nel pezzo della scorsa settimana. Ogni volta che usciamo dal presente e che ci proiettiamo nella ricerca di una risposta nel futuro, accade che qualcosa ci inibisce, perché il cervello non trova risposte positive credibili oppure peggio trova risposte negative piene di e se, da quella parte di sé che dall’inconscio ci invia dubbi che, in virtù della domanda, sono più che leciti. Nel “qui ed ora” invece c’è solo il gesto tecnico nel caso di un atleta, oppure la preparazione alla prestazione professionale nella fattispecie di un manager, cosi come lo studiare per chi deve dare un esame. Tutto ciò che arriva come risposte dal futuro genera solo “rumore” e genera lo stato d’animo dell’insicurezza.
L’ansia da prestazione si manifesta prima di una gara o di un evento o situazione in cui deve dimostrare le proprie capacità o competenze. Questo può accadere in situazioni come un colloquio di lavoro, un’esibizione artistica o sportiva, un esame o una presentazione pubblica. Ci prende quell’agitazione che influenza negativamente le performance, impedendo alla persona di concentrarsi o di mostrare al meglio le proprie abilità.
L’ansia da risultato è più specifica e decisamente più frequente ma confusa con il termine prestazione e si riferisce all’ansia legata al raggiungimento di un risultato specifico, come vincere una competizione, ottenere un voto alto in un esame o raggiungere un obiettivo professionale. Questo tipo di ansia può derivare dalla paura di fallire, dal pensiero di non essere all’altezza, di non meritarselo, dalla pressione esterna o dalle aspettative personali e può mettere molta pressione sulla persona, influenzando il suo benessere emotivo e il suo modo di affrontare la situazione.
Entrambe le forme di ansia possono essere gestite attraverso tecniche di respirazione diaframmatica, rilassamento, mindfulness, pratiche di gestione dello stress e visualizzazioni.